Il Polo Museale diffuso tra i sentieri del Caccia è il filo conduttore del Progetto di Rigenerazione, ed è un sistema organizzato e coordinato di immagini, cartellonistica e segnaletica informativa e direzionale per i Comuni di Moncalvo, Penango e Ponzano Monferrato.
E’ finalizzato ad identificare, connettere e connotare alcuni degli ambiti peculiari del territorio urbano e collinare e fa riferimento al principale pittore piemontese della Controriforma, Guglielmo Caccia. Assai operoso in Monferrato e soprannominato “il Moncalvo”, è stato scelto come celebrità e guida del territorio, con un taglio ironico e fumettistico, come Mario Pavese lo rappresentò nel 1990 per celebrare la XXXVI edizione della Fiera del Tartufo.
Il progetto assume come presupposto una dimensione prevalentemente pedonale dell’esperienza di visita, modalità congeniale ai piccoli borghi ed agli ambiti collinari, e si realizza mediante tre tipi di intervento: Il Murale, la Segnaletica e le Vedute, attingendo dalle raffigurazioni pluridecennali accurate ed iconiche di Mario Pavese, illustratore, grafico e pittore moncalvese che ha lavorato per Fiat, La Stampa, Paravia, Petrini, etc.
Il Murale è un racconto disegnato per i Portici di piazza Carlo Alberto, che evoca il Monferrato del secolo scorso, con una successione di scene (16 arcate) e personaggi (più di 100) addensati e sovrapposti; misura 67 metri di lunghezza e 4,8 metri di altezza, per una superficie complessiva dipinta di circa 320 metri quadri. E’ la rappresentazione della Cultura contadina, antica e plurisecolare, con una grafica vivace, moderna e colorata.
La nuova Segnaletica, realizzata mediante portali, stele, totem, cartelli, segnavia, è collocata in prossimità dei punti di interesse e intende valorizzare il patrimonio locale, integrando la cartellonistica esistente e gli itinerari “urbani” e collinari di Moncalvo, Penango e Ponzano Monferrato.
Le Vedute sono una serie di riproduzioni di opere di Mario Pavese posizionate lungo le strade e le piazze di Moncalvo, Penango e Ponzano e collocate, per quanto possibile, nei punti di vista dei soggetti rappresentati. Raffigurano brani di memoria della civiltà contadina, a cui si rende omaggio e da cui si vuole trarre spunto per un rinnovato patto tra genti, generazioni e territorio. Sono presenti altresì alcuni personaggi (reali o immaginati) caricaturati e pensati per promuovere il Tartufo, Moncalvo e il Monferrato.
Il Polo museale diffuso non è un’entità isolata ma, grazie alla sua policentricità ed ai suoi percorsi, è collegato a itinerari riconosciuti, nazionali ed internazionali: Superga-Crea, via Micaelica, VEN-TO, Cammino delle alte colline ombrose e delle colline chiare, Cammino di Don Bosco. In tre giorni di cammino si può raggiungere Torino con interessante percorso collinare che tocca tre siti Unesco: il Monferrato degli infernot, il Sacro Monte di Crea e la Basilica di Superga, passando per l’affascinante abbazia romanica di Vezzolano. E auspicando la riattivazione della ferrovia Asti-Casale e la realizzazione della ciclovia Monferrato Greenway, tutte le piccole stazioni di fondovalle (Penango, Moncalvo e Salabue) fungerebbero da snodi e collegamenti per iI territorio.
Storicamente accomunati dall’attività di Guglielmo Caccia e dai suoi itinerarii, con questo intervento i borghi intendono rafforzare la strategia di sviluppo condiviso. Il Polo Museale diffuso è pensato come realtà dinamica in evoluzione e connessione con altre progettualità: Scuola Alimentare 1890 a Cioccaro (frazione di Penango), Museo Civico e Tartufaia didattica a Moncalvo, Museo virtuale Ignazio Cozio a Salabue (frazione di Ponzano Monferrato).
L’obiettivo è ampliare ed arricchire l’offerta turistico culturale, territorialmente e stagionalmente.