Sul finire degli anni 50 la produzione agricola era – nella nostra provincia ma come quasi ovunque – di ottima qualità ma con un mercato in mano a pochi speculatori.
Spuntare un prezzo remunerativo e giusto per i propri prodotti era, per gli agricoltori, una continua battaglia. La viticoltura non faceva eccezione. Si puntava parecchio sulla quantità – anche se il vino rappresentava una delle fonti di maggior remunerazione dell’impresa agricola – e nella fase di commercializzazione il produttore era pressoché indifeso.
È in questo periodo che si va diffondendo l’idea dell’associazionismo su base cooperativa. È vero che alcune cantine sociali nascono agli albori del ‘900, ma è tra il finire degli anni ’50 ed i primi anni ’60, che molte realtà cooperative prendono forma.